S’intrattiene amabilmente con la Comunità per il pranzo, approntato nello spazioso salone della casa intitolata a San Pio da Pietrelcina da poco terminata ed ha parole d’incoraggiamento e sentimenti di ammirazione per quanto realizzato in poco tempo. Nello sviluppo del progetto “Comunità Mamma della Pace”, vedeva chiaramente il dito di Dio, infatti, nonostante la guerra, le meraviglie di ciò che è stato fatto in poco più di due anni, sono un miracolo e sotto gli occhi di tutti.
Pensate che proprio dalle vicinanze del terreno Nyakadaka, ubicato nei pressi dell’aeroporto, dopo poco più di un mese, partiva il nutrito battaglione di aggressori, circa 8.000 soldati, al comando del Generale Nkunda, già a suo tempo rimosso dal proprio posto di comando, poi insorto, che avrebbe fatto capitolare la città di Bukavu spargendo sangue, morte, terrore e disperazione tra una popolazione umiliata ed indifesa.
Charles Mbogha, un Vescovo particolarmente affezionato alla nostra Comunità
Già l’8 maggio 2004, dopo la sua lunga assenza per malattia, visita la Comunità Mamma della Pace nella casa di San Giuda Taddeo in Bukavu.
E’ stato un’incontro festoso della nostra Comunità attorno al suo Pastore. Ricorreva in quel giorno la festa della mamma, quindi un motivo particolare per festeggiare la nostra Mamma della Pace e l’Arcivescovo che riprendeva l’attività.
Noi vediamo in questo gesto un atto di grande predilezione perché la sua prima visita ufficiale alla Diocesi, dall’ insediamento, l’Arcivescovo Charles Mbogha, la riservava alla nostra Comunità.
Come pure, dopo cinque giorni, il recarsi a Nyakadaka per benedire il terreno come sopra descritto e tutto ciò nonostante la sua ancor precaria salute.